Morti bianche
3 partecipanti
Pagina 1 di 1
Morti bianche
Dal blog di Beppe Grillo...
"Vi consiglio di non leggere il libro: "Morti Bianche". E’ un libro pericoloso. Le testimonianze dei famigliari delle vittime sul lavoro, assassinati sul lavoro, sono così sconvolgenti che dopo non sarete più gli stessi. Dopo, se il vostro padre, figlio, fratello. Se la vostra madre, figlia, sorella si recheranno al lavoro conterete le ore che vi separano dal loro ritorno. Forse, vi verrà spontaneo chiedergli di accompagnarli, per proteggerli.
Quando una persona muore, la parola più usata è fatalità. Quando una persona muore, l’aggettivo più usato è tragico. Tragica fatalità. 1300 tragiche fatalità ogni anno, cinquantamila invalidi ogni anno. Migliaia di famiglie sul lastrico, vedove con figli piccoli da educare, sfamare, amare trattate come delle questuanti. Liquidate con qualche migliaio di euro.
Non siamo nel Medio Evo, siamo nel Nuovo Evo Italiano. In un punto del tempo e dello spazio dove se un rumeno stupra una donna il Paese si indigna, ma se muoiono cinque operai al massimo, e comunque per poche ore, il Paese si rattrista. Una lacrima scende dal Palco delle Autorità. Il nostro Evo Moderno non nasce dal nulla, ha un’origine chiara, solare: il lucro. La morte di un uomo è un rischio di impresa. Quanto costa mettere in sicurezza un impianto, la formazione per i propri dipendenti, le attrezzature per la loro incolumità? Molto di più, enormemente di più, dell’eventuale risarcimento per la morte di una persona. Le aziende lo sanno, lo mettono in conto. Può succedere. In quel caso, sfortunato, si paga il minimo necessario. Gli studi legali della società contro l’avvocato della vedova o della madre. Dovrebbe essere lo Stato a tutelare legalmente le famiglie dei caduti. Se la morte di un dipendente costasse alle aziende più degli investimenti in sicurezza, non morirebbe quasi nessuno. E’ l’economia della morte. Se vale poco, si può rischiare. E’ il prezzo della vita, che vale meno della produzione. Il trionfo dell’autoregolazione del mercato. La mancanza di regole. La classifica del sangue. Un militare ferito in Afghanistan merita la prima pagina del giornale. Tre morti sul lavoro un riquadro in quindicesima pagina.
La legge Maroni (fatta quando lui era ministro del Lavoro),detta 30, detta Biagi ha una grande responsabilità nelle morti bianche. Un precario è un candidato naturale a morire sul lavoro. I motivi sono due. Il primo è che non può lamentarsi per le condizioni in cui si trova, sarebbe subito licenziato. Un sopravvissuto al rogo della Thyssen Krupp ha dichiarato che gli estintori erano vuoti, i turni massacranti, ma non si poteva dire se si voleva conservare il proprio lavoro. Chi ha una famiglia pensa ai figli, china la testa e spera che non tocchi a lui. Il secondo motivo è che un precario non ha tempo per essere istruito, formato. E’ assunto per pochi mesi o anche per qualche settimana. Non è economico investire su qualcuno che è di passaggio.Molte morti bianche avvengono nei primi giorni di lavoro, tra i precari, tra gli extracomunitari assunti in sub-sub-appalto al cui vertice della catena ci sono le amministrazioni pubbliche.
“Morti Bianche” è il seguito di “Schiavi Moderni”, un libro che descriveva lo sfruttamento totale delle persone, ma le lasciava in vita. “Schiavi Moderni” era, a suo modo, un libro ottimista. La sera, con pochi euro, senza pensione, senza un’idea del futuro, si tornava comunque a casa con le proprie gambe. Forse anche “Morti Bianche” è un libro ottimista. Il proprietario della Umbria Olii, dove sono morte quattro persone sul lavoro in un’esplosione, ha citato le loro famiglie per 35 milioni di euro per i danni causati allo stabilimento. E’ la nuova via del capitalismo italiano, assistito dallo Stato e supportato dai sindacati. I dipendenti li sfrutti, li uccidi e chiedi il risarcimento. Del lavoratore, come del maiale, non si butta via niente."
"Vi consiglio di non leggere il libro: "Morti Bianche". E’ un libro pericoloso. Le testimonianze dei famigliari delle vittime sul lavoro, assassinati sul lavoro, sono così sconvolgenti che dopo non sarete più gli stessi. Dopo, se il vostro padre, figlio, fratello. Se la vostra madre, figlia, sorella si recheranno al lavoro conterete le ore che vi separano dal loro ritorno. Forse, vi verrà spontaneo chiedergli di accompagnarli, per proteggerli.
Quando una persona muore, la parola più usata è fatalità. Quando una persona muore, l’aggettivo più usato è tragico. Tragica fatalità. 1300 tragiche fatalità ogni anno, cinquantamila invalidi ogni anno. Migliaia di famiglie sul lastrico, vedove con figli piccoli da educare, sfamare, amare trattate come delle questuanti. Liquidate con qualche migliaio di euro.
Non siamo nel Medio Evo, siamo nel Nuovo Evo Italiano. In un punto del tempo e dello spazio dove se un rumeno stupra una donna il Paese si indigna, ma se muoiono cinque operai al massimo, e comunque per poche ore, il Paese si rattrista. Una lacrima scende dal Palco delle Autorità. Il nostro Evo Moderno non nasce dal nulla, ha un’origine chiara, solare: il lucro. La morte di un uomo è un rischio di impresa. Quanto costa mettere in sicurezza un impianto, la formazione per i propri dipendenti, le attrezzature per la loro incolumità? Molto di più, enormemente di più, dell’eventuale risarcimento per la morte di una persona. Le aziende lo sanno, lo mettono in conto. Può succedere. In quel caso, sfortunato, si paga il minimo necessario. Gli studi legali della società contro l’avvocato della vedova o della madre. Dovrebbe essere lo Stato a tutelare legalmente le famiglie dei caduti. Se la morte di un dipendente costasse alle aziende più degli investimenti in sicurezza, non morirebbe quasi nessuno. E’ l’economia della morte. Se vale poco, si può rischiare. E’ il prezzo della vita, che vale meno della produzione. Il trionfo dell’autoregolazione del mercato. La mancanza di regole. La classifica del sangue. Un militare ferito in Afghanistan merita la prima pagina del giornale. Tre morti sul lavoro un riquadro in quindicesima pagina.
La legge Maroni (fatta quando lui era ministro del Lavoro),detta 30, detta Biagi ha una grande responsabilità nelle morti bianche. Un precario è un candidato naturale a morire sul lavoro. I motivi sono due. Il primo è che non può lamentarsi per le condizioni in cui si trova, sarebbe subito licenziato. Un sopravvissuto al rogo della Thyssen Krupp ha dichiarato che gli estintori erano vuoti, i turni massacranti, ma non si poteva dire se si voleva conservare il proprio lavoro. Chi ha una famiglia pensa ai figli, china la testa e spera che non tocchi a lui. Il secondo motivo è che un precario non ha tempo per essere istruito, formato. E’ assunto per pochi mesi o anche per qualche settimana. Non è economico investire su qualcuno che è di passaggio.Molte morti bianche avvengono nei primi giorni di lavoro, tra i precari, tra gli extracomunitari assunti in sub-sub-appalto al cui vertice della catena ci sono le amministrazioni pubbliche.
“Morti Bianche” è il seguito di “Schiavi Moderni”, un libro che descriveva lo sfruttamento totale delle persone, ma le lasciava in vita. “Schiavi Moderni” era, a suo modo, un libro ottimista. La sera, con pochi euro, senza pensione, senza un’idea del futuro, si tornava comunque a casa con le proprie gambe. Forse anche “Morti Bianche” è un libro ottimista. Il proprietario della Umbria Olii, dove sono morte quattro persone sul lavoro in un’esplosione, ha citato le loro famiglie per 35 milioni di euro per i danni causati allo stabilimento. E’ la nuova via del capitalismo italiano, assistito dallo Stato e supportato dai sindacati. I dipendenti li sfrutti, li uccidi e chiedi il risarcimento. Del lavoratore, come del maiale, non si butta via niente."
Dida- Adulto/Adulta
-
Numero di messaggi : 806
Località : Italia
"Chi sei" in poche parole : mamma
Data d'iscrizione : 26.06.08
Re: Morti bianche
è molto interessandte l argomento...ma non beppe grillo...sapendo che è suo manco lo affitto in bilbioteca...
gaietta2710- Tenente Colombo
-
Numero di messaggi : 10548
09.09.82
Età : 41
Località : trento
Occupazione/Hobby : cameriera - studentessa
"Chi sei" in poche parole : felicemente mamma
Data d'iscrizione : 05.03.08
Re: Morti bianche
Infatti il libro non è di Beppe Grillo, ma di Samanta Di Persio!!!!
Beppe Grillo semplicemente lo diffonde, vista l'importanza dell'argomento!
Beppe Grillo semplicemente lo diffonde, vista l'importanza dell'argomento!
Dida- Adulto/Adulta
-
Numero di messaggi : 806
Località : Italia
"Chi sei" in poche parole : mamma
Data d'iscrizione : 26.06.08
Re: Morti bianche
allora è un altro discorso :)
gaietta2710- Tenente Colombo
-
Numero di messaggi : 10548
09.09.82
Età : 41
Località : trento
Occupazione/Hobby : cameriera - studentessa
"Chi sei" in poche parole : felicemente mamma
Data d'iscrizione : 05.03.08
Re: Morti bianche
Elena ha scritto:Dal blog di Beppe Grillo...
"Vi consiglio di non leggere il libro: "Morti Bianche". E’ un libro pericoloso. Le testimonianze dei famigliari delle vittime sul lavoro, assassinati sul lavoro, sono così sconvolgenti che dopo non sarete più gli stessi. Dopo, se il vostro padre, figlio, fratello. Se la vostra madre, figlia, sorella si recheranno al lavoro conterete le ore che vi separano dal loro ritorno. Forse, vi verrà spontaneo chiedergli di accompagnarli, per proteggerli.
."
non sono molto d'accordo. conosco mogli di operai edili, di vigili del fuoco, di carabinieri, di poliziotti e nessuna di loro passa la giornata con il cellulare all'orecchio. Certo, un filo di insito timore c'è ma fa parte della vita.
il 14 febbraio a Milano si sono schiantati una autobus e un pullman. gente che stava semplicemente tornando a casa. è morta una donna.
ciò non significa che ogni volta che prendo il treno i miei pensano al deragliamento o il tram e questo si schianta.
Secondo me è giusto denunciare abusi e gridare alla sicurezza. In tutte le maniere possibili. Anche leggendo di tragedie. Servono a rafforzare il carattere, a pretendere sicurezza.
Facendo lo struzzo non si ottiene nulla.
Almeno io la penso così
ninfa- Admin
-
Numero di messaggi : 9658
17.09.67
Età : 56
Località : Sesto Calende (VA)
Occupazione/Hobby : disoccupata/punto croce, volontariato, viaggi
"Chi sei" in poche parole : sereno variabile
Data d'iscrizione : 07.01.08
Re: Morti bianche
Infatti, Elena, Beppe Grillo è ironico quando dice questo: certo che bisogna denunciare le morti bianche e gridare alla sicurezza, il libro parla proprio di questo!!!
Dida- Adulto/Adulta
-
Numero di messaggi : 806
Località : Italia
"Chi sei" in poche parole : mamma
Data d'iscrizione : 26.06.08
Re: Morti bianche
Tanto più che, se leggi bene tutto il testo, Grillo si lamenta proprio del fatto che delle morti sul lavoro si parla troppo poco....
"Un militare ferito in Afghanistan merita la prima pagina del giornale. Tre morti sul lavoro un riquadro in quindicesima pagina.
La legge Maroni (fatta quando lui era ministro del Lavoro),detta 30, detta Biagi ha una grande responsabilità nelle morti bianche..."
"Un militare ferito in Afghanistan merita la prima pagina del giornale. Tre morti sul lavoro un riquadro in quindicesima pagina.
La legge Maroni (fatta quando lui era ministro del Lavoro),detta 30, detta Biagi ha una grande responsabilità nelle morti bianche..."
Dida- Adulto/Adulta
-
Numero di messaggi : 806
Località : Italia
"Chi sei" in poche parole : mamma
Data d'iscrizione : 26.06.08
Re: Morti bianche
Elena ha scritto:"Un militare ferito in Afghanistan merita la prima pagina del giornale. Tre morti sul lavoro un riquadro in quindicesima pagina.
."
quanto è vero purtroppo.
ninfa- Admin
-
Numero di messaggi : 9658
17.09.67
Età : 56
Località : Sesto Calende (VA)
Occupazione/Hobby : disoccupata/punto croce, volontariato, viaggi
"Chi sei" in poche parole : sereno variabile
Data d'iscrizione : 07.01.08
Re: Morti bianche
Già...che schifo....
Dida- Adulto/Adulta
-
Numero di messaggi : 806
Località : Italia
"Chi sei" in poche parole : mamma
Data d'iscrizione : 26.06.08
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
|
|