Il mio laboratorio teatrale

Lunedì 8 ottobre

Fra un'ora esatta aprirò le porte al mio laboratorio teatrale nuovo di pacca. Troverò per il momento 7 ragazzi molto motivati e disponibili, desiderosi di calcare presto le scene...
Quante straordinarie energie da mettere in moto!
Non vedo l'ora!


La sera...

Il primo incontro benissimo!
Sono 7 fra ragazzi e ragazze, fasce di età differenti, ma non si sentito affatto il problema!
Abbiamo fatto dizione, improvvisazione, gioco delle ombre ecc.
Alla fine stanchi e felicissimi!


sabato 20 ottobre

Ok, lunedì il terzo incontro. Ma devo raccontarvi cosa è successo l'ultima volta. Comincio a parlare di "reviviscenza" e Sara, una promettente ragazza a cui voglio un gran bene (ultimamente adopero molto questi termini), si illumina letteralmente. La reviviscenza è una tecnica messa a punto da K. Stanislavskij, che la teorizzò fra i suoi appunti nel noto laboratorio sull'arte dell'attore, nei primi Anni Venti. Consiste nel rivivere uno stato d'animo, un'emozione, un ricordo, e così recuperarlo per interpretare un ruolo. Sara è l'ultima della fila a esibirsi. L'ho chiamata per ultima appositamente, perchè potesse metabolizzare il concetto. Quando arriva il suo turno e le dico "prenditi tutto il tempo che vuoi, basta che tu sia vera", lei si raccoglie in un angolo. L'uditorio è silenzioso e attento. Ad un tratto Sara si anima, il suo sguardo, la gestualità, nulla è uguale a un minuto prima. Sara rivive perfettamente il momento in cui qualcuno non tornava e in lei cresce l'angoscia, il puro terrore. Penso:"Dio, sto assistendo alla perfezione dell'essere umano, alla potenza della creatura umana in atto... com'è straordinario tutto questo...". Sara piange e io con lei. Mi guarda, l'intervento è finito, accenna ad un vago sorriso... Io corro ad abbracciarla e la ringrazio. Grazie per come sei, credo di averle detto questo...
La mia Sara non ha neppure 14 anni.