Arcodamore di Andrea de Carlo
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Arcodamore di Andrea de Carlo
Questo libro mi ha colpito molto, soprattutto il personaggio femminile che si chiama proprio come me ed è un po' skizzata come me! :sniff:
Mi piace questo concetto (tra l'altro avevo scritto una cosa simile nel romanzo che ho nel cassetto!). Eccone un pezzetto, un po' ritagliato! E' un dialogo tra i due, hanno una storia molto passionale e assurda.
"Non credo che ci siano leggi nei sentimenti [...] Ma è una specie di arco, no? Può essere tondo o lungo o basso o stretto e alto come una porta, e magari prima ancora che tu incontri qualcuno hai già dentro di te l'inizio di una curva e lo senti e non capisci cosa sia. Poi ci sei sopra e fino a un certo punto ti sembra di salire e salire soltanto, e ti fermi e sei in alto e ti sembra che possa durare così per sempre e non ti rendi conto che stai già cominciando a scendere verso terra di nuovo [...]"
"A che punto siamo del nostro arco secondo te?"
"Molto in alto, credo [...] ma dove vorresti arrivare? Non ti basta così?"
"Sì che mi basta, però se siamo al punto più alto vuol dire che da qui possiamo solo scendere, e non ne ho voglia. Non ho voglia di nessun arco del cavolo. Voglio una linea diagonale che sale soltanto, o almeno una linea che continua dritta all'infinito."
Dopo lui pensa che forse, prima che sfiorisca, sarebbe meglio saltare giù dall'arco, tagliare di netto appena in tempo, per poter ricordare solo quella punta così alta e non vederla scendere. Infatti poi litigano...
Mai avuti pensieri simili??? Io si, tantissime volte...
Mi piace questo concetto (tra l'altro avevo scritto una cosa simile nel romanzo che ho nel cassetto!). Eccone un pezzetto, un po' ritagliato! E' un dialogo tra i due, hanno una storia molto passionale e assurda.
"Non credo che ci siano leggi nei sentimenti [...] Ma è una specie di arco, no? Può essere tondo o lungo o basso o stretto e alto come una porta, e magari prima ancora che tu incontri qualcuno hai già dentro di te l'inizio di una curva e lo senti e non capisci cosa sia. Poi ci sei sopra e fino a un certo punto ti sembra di salire e salire soltanto, e ti fermi e sei in alto e ti sembra che possa durare così per sempre e non ti rendi conto che stai già cominciando a scendere verso terra di nuovo [...]"
"A che punto siamo del nostro arco secondo te?"
"Molto in alto, credo [...] ma dove vorresti arrivare? Non ti basta così?"
"Sì che mi basta, però se siamo al punto più alto vuol dire che da qui possiamo solo scendere, e non ne ho voglia. Non ho voglia di nessun arco del cavolo. Voglio una linea diagonale che sale soltanto, o almeno una linea che continua dritta all'infinito."
Dopo lui pensa che forse, prima che sfiorisca, sarebbe meglio saltare giù dall'arco, tagliare di netto appena in tempo, per poter ricordare solo quella punta così alta e non vederla scendere. Infatti poi litigano...
Mai avuti pensieri simili??? Io si, tantissime volte...
gramigna- Nonna Belarda/Nonno Geppo
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14.01.77
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