Sliding doors
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Sliding doors
Chi ricorda questo intrigante film inglese di qualche anno fa?
Gerry, io sono una donna. Noi non diciamo quello
che vogliamo, ma ci riserviamo il diritto di romperci le palle se non l'otteniamo.
E' questo che ci rende così affascinanti, e un tantino pericolose.
Si potrebbe mettere su una discussione sulla metafora delle "porte scorrevoli", ovvero: che sarebbe successo se non avessi preso quel treno, se non avessi scelto quella scuola, se non fossi andata in vacanza quell'anno... ecc.
Io dico questo: se non avessi scelto quel liceo, mia sorella non avrebbe sposato quell'uomo... ma mi fermo qui quanto a lei.
Se non avessi incontrato un giorno di dicembre di 5 anni fa una ragazzina di appena 14 anni, forse oggi non farei teatro...
Eh, già. E tutto è legato all'occasione del momento, come nel caso dell'incontro che hai avuto nel bar, oppure ad una scelta piuttosto che ad un'altra...
Da quella scelta e dalla concatenazione di cause ed effetti che ne derivano, giungono poi altre scelte e nuove concatenazioni...
Nel film la cosa è ben definita:
lei perde il treno... non scopre che lui la tradisce;
lei prende il treno, scopre che lui la tradisce e le cose cambieranno irrimediabilmente.
Salvo poi dimostrare che, se è destino (ma occorre essere fatalisti) una cosa si realizza a prescindere dal cogliere o meno un'occasione.
Eh, sì. La lei che non sa del tradimento incontrerà ugualmente l'uomo dell'altra "lei", che invece avrà un incidente...
C'è un altro film basato sull'intrecciarsi di destini: Serendipity.
Meno bello di Sliding Doors, ma intrigante al punto giusto. Mi ricordo che lui incontra lei, che sta per sposarsi, lui parla di destino e dice che se ritroveranno la banconota su cui ha scritto il suo nome, sarà destino restare insieme... Belle favole insomma, quanto ci piacciono!
Questa la locandina nella versione spagnola...
Naturalmente, Angel. E' evidente che vivere di "se" sarebbe oltremodo logorante... La mia proposta è "giocosa" e non invita a soffermarsi sui grandi interrogativi della propria vita...
Riflettere sugli snodi del passato è una mia personale curiosità. Tutto qui.
Probabilmente sì... non ti sfugge niente, eh?
Questo renderà necessario soffermarsi doppiamente su quanto scrivo!
Oibò, ho la stessa stessa sensazione di quel banco accanto alla finestra, la luce accecante del mezzogiorno e la prof di greco dalla voce stridula che coniugava l'aoristo emolon...
Vedasi "Serendipity"...
Gerry, io sono una donna. Noi non diciamo quello
che vogliamo, ma ci riserviamo il diritto di romperci le palle se non l'otteniamo.
E' questo che ci rende così affascinanti, e un tantino pericolose.
Astrolabio_61 ha scritto:
Io lo ricordo perfettamente anche perche l' ho rivisto di recente.
Originale, divertentissimo
Marco
Si potrebbe mettere su una discussione sulla metafora delle "porte scorrevoli", ovvero: che sarebbe successo se non avessi preso quel treno, se non avessi scelto quella scuola, se non fossi andata in vacanza quell'anno... ecc.
Io dico questo: se non avessi scelto quel liceo, mia sorella non avrebbe sposato quell'uomo... ma mi fermo qui quanto a lei.
Se non avessi incontrato un giorno di dicembre di 5 anni fa una ragazzina di appena 14 anni, forse oggi non farei teatro...
Lula ha scritto:Io sono dell'idea che una scelta diversa avrebbe modificato poi la mia vita.
Se non fossi andata a mangiare in quel bar non avrei conosciuto il mio ex e non avrei avuto Luca; certo avrei avuto magari un figlio da un altro, ma non avrei avuto Luca, oppure avrei incontrato un uomo sterile.
Non credo che scelte diverse, portino poi allo stesso risultato. Ma sono fermamente convinta che ogni nostra scelta bella o brutta che sia, abbia un significato importante per la nostra vita.
Eh, già. E tutto è legato all'occasione del momento, come nel caso dell'incontro che hai avuto nel bar, oppure ad una scelta piuttosto che ad un'altra...
Da quella scelta e dalla concatenazione di cause ed effetti che ne derivano, giungono poi altre scelte e nuove concatenazioni...
Nel film la cosa è ben definita:
lei perde il treno... non scopre che lui la tradisce;
lei prende il treno, scopre che lui la tradisce e le cose cambieranno irrimediabilmente.
Salvo poi dimostrare che, se è destino (ma occorre essere fatalisti) una cosa si realizza a prescindere dal cogliere o meno un'occasione.
Lula ha scritto:Si infatti mi pare di ricordare che il film alla finisce allo stesso modo a prescindere dal perdere o meno il treno....o sbaglio?
Eh, sì. La lei che non sa del tradimento incontrerà ugualmente l'uomo dell'altra "lei", che invece avrà un incidente...
C'è un altro film basato sull'intrecciarsi di destini: Serendipity.
Meno bello di Sliding Doors, ma intrigante al punto giusto. Mi ricordo che lui incontra lei, che sta per sposarsi, lui parla di destino e dice che se ritroveranno la banconota su cui ha scritto il suo nome, sarà destino restare insieme... Belle favole insomma, quanto ci piacciono!
Questa la locandina nella versione spagnola...
angelino ha scritto:
il film mi è piaciuto...
ho trascorso un paio d'ore in modo simpatico...
il film...
nella realtà, ritengo il "se" l'esercizio più assurdo e deleterio che si possa praticare...
è avanti che dobbiamo guardare...
la vita è una strada e una strada non è fatta per starci in mezzo fermi o, addirittura, con la testa voltata indietro...
ci si volta indietro solo il tempo necessario per fare azimut, per capire, negli attimi di smarrimento, da dove veniamo e, di conseguenza, dove siamo... ma dopo bisogna rapidamente riprendere il cammino.
Naturalmente, Angel. E' evidente che vivere di "se" sarebbe oltremodo logorante... La mia proposta è "giocosa" e non invita a soffermarsi sui grandi interrogativi della propria vita...
Riflettere sugli snodi del passato è una mia personale curiosità. Tutto qui.
angelino ha scritto:non è il contrario?!?!betty boop ha scritto:
Nel film la cosa è ben definita:
lei perde il treno... non scopre che lui la tradisce;
lei prende il treno, scopre che lui la tradisce
Probabilmente sì... non ti sfugge niente, eh?
angelino ha scritto:
le tue parole me le gusto tutte...
ogni sillaba, dittongo, iato...
Questo renderà necessario soffermarsi doppiamente su quanto scrivo!
Oibò, ho la stessa stessa sensazione di quel banco accanto alla finestra, la luce accecante del mezzogiorno e la prof di greco dalla voce stridula che coniugava l'aoristo emolon...
angelino ha scritto:
non può essere la stessa...
qui c'è di mezzo il cuore...
Vedasi "Serendipity"...
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