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Cellule 'circolanti', la guerra al tumore parte da qui
Commenta | Voto: 26 giugno 2009 - 15.49 (Ultima Modifica: 26 giugno 2009)
Sarebbe nell'aggressione alle cellule tumorali circolanti, meglio note con l'acronimo di CTC, una buona soluzione per combattere il cancro. Uno studio condotto da ricercatori italo-americani ha infatti dimostrato per la prima volta che la lotta alle cellule circolanti, responsabili della metastasi (e cioè la diffusione del tumore verso gli altri organi) rafforzerebbe l'efficacia dei trattamenti anti-cancro rispetto alle terapie convenzionali e maggiormente utilizzate per combattere il tumore.
"Il modello comunemente accettato della diffusione tumorale a distanza - hanno detto i ricercatori, guidati dall'italiano Massimo Cristofanilli, Paolo Gazzaniga e Giuseppe Naso - si basa sulla presenza di cellule tumorali circolanti in grado di dare origine a depositi di cellule tumorali disseminate nei vari distretti".
Lo studio è stato effettuato principalmente da due team di ricercatori: quello americano, guidato appunto da Massimo Cristofanilli (Md Anderson Cancer Center di Houston, Stati Uniti) e quello italiano, guidato da Paolo Gazzaniga e Giuseppe Naso (Università "La Sapienza" di Roma), e i risultati sono stati presentati alla MBCC, undicesima conferenza internazionale organizzata dall'IEO (Istituto Europeo di Oncologia) a Milano.
"Se prospetticamente validato - ha proseguito Cristofanilli durante la conferenza - potrebbe significare l'inizio di una nuova era nella terapia dei tumori".
"Le cellule tumori circolanti potrebbero rappresentare le cellule che sostengono la metastatizzazione in quanto più resistenti ai trattamenti chemioterapico convenzionali" hanno invece detto Giuseppe Naso e Paolo Gazzaniga.
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Sarebbe nell'aggressione alle cellule tumorali circolanti, meglio note con l'acronimo di CTC, una buona soluzione per combattere il cancro. Uno studio condotto da ricercatori italo-americani ha infatti dimostrato per la prima volta che la lotta alle cellule circolanti, responsabili della metastasi (e cioè la diffusione del tumore verso gli altri organi) rafforzerebbe l'efficacia dei trattamenti anti-cancro rispetto alle terapie convenzionali e maggiormente utilizzate per combattere il tumore.
"Il modello comunemente accettato della diffusione tumorale a distanza - hanno detto i ricercatori, guidati dall'italiano Massimo Cristofanilli, Paolo Gazzaniga e Giuseppe Naso - si basa sulla presenza di cellule tumorali circolanti in grado di dare origine a depositi di cellule tumorali disseminate nei vari distretti".
Lo studio è stato effettuato principalmente da due team di ricercatori: quello americano, guidato appunto da Massimo Cristofanilli (Md Anderson Cancer Center di Houston, Stati Uniti) e quello italiano, guidato da Paolo Gazzaniga e Giuseppe Naso (Università "La Sapienza" di Roma), e i risultati sono stati presentati alla MBCC, undicesima conferenza internazionale organizzata dall'IEO (Istituto Europeo di Oncologia) a Milano.
"Se prospetticamente validato - ha proseguito Cristofanilli durante la conferenza - potrebbe significare l'inizio di una nuova era nella terapia dei tumori".
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marinella- Nonna Belarda/Nonno Geppo
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