Scuola su ruote
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Scuola su ruote
Cito un passaggio della mia collega di francese (una delle due con le quali ho condiviso la mia esperienza di questi giorni) per sollecitare alcune osservazioni.
La gita scolastica concepita come "scuola su ruote" mi piace, la condivido pienamente. Ciò porta verso un concetto diverso di "gita", che esula dal mero quanto inutile divertimento, per essere invece occasione di socializzazione positiva, costruttiva, produttiva.
I ragazzi si sono comportati tutto sommato bene. Le ronde notturne sono finite attorno alla mezzanotte, nessun fuggiasco, se mai ci siamo dovuti difendere da un'orda proveniente da Brescia, ragazzi molto più grandi, che si sono gettati vestiti in piscina (per darvi un'idea della cosa).
Il vero problema sono stati... i genitori.
Abbiamo imposto lo spegnimento dei cellulari, ad esclusione di due ore al giorno, 13:00 - 14:00 e 19:00 - 20:00. Levata di scudi, naturalmente. Perchè i pargoli devono poter chiamare e ricevere, obviously...
Vagli a spiegare che i laboratori artistici non potevano subire l'ingerenza di squilli inopportuni, che i ragazzi tendono comunque a fare un uso spropositato del telefono (internet, musica, messaggini), che quindi non è più solo strumento per chiamare i genitori ansiosi e rompiscatole...
Eravamo tre donne, capaci di essere diplomatiche, sì, ma anche "ferme" su certe posizioni.
Siamo rimaste unite, senza lasciarci intimidire.
Meno male che a scuola si torna al giovedì. Posso solo immaginare cosa sarebbe stato il lunedì...
La gita scolastica concepita come "scuola su ruote" mi piace, la condivido pienamente. Ciò porta verso un concetto diverso di "gita", che esula dal mero quanto inutile divertimento, per essere invece occasione di socializzazione positiva, costruttiva, produttiva.
I ragazzi si sono comportati tutto sommato bene. Le ronde notturne sono finite attorno alla mezzanotte, nessun fuggiasco, se mai ci siamo dovuti difendere da un'orda proveniente da Brescia, ragazzi molto più grandi, che si sono gettati vestiti in piscina (per darvi un'idea della cosa).
Il vero problema sono stati... i genitori.
Abbiamo imposto lo spegnimento dei cellulari, ad esclusione di due ore al giorno, 13:00 - 14:00 e 19:00 - 20:00. Levata di scudi, naturalmente. Perchè i pargoli devono poter chiamare e ricevere, obviously...
Vagli a spiegare che i laboratori artistici non potevano subire l'ingerenza di squilli inopportuni, che i ragazzi tendono comunque a fare un uso spropositato del telefono (internet, musica, messaggini), che quindi non è più solo strumento per chiamare i genitori ansiosi e rompiscatole...
Eravamo tre donne, capaci di essere diplomatiche, sì, ma anche "ferme" su certe posizioni.
Siamo rimaste unite, senza lasciarci intimidire.
Meno male che a scuola si torna al giovedì. Posso solo immaginare cosa sarebbe stato il lunedì...
Betty Boop- Nonna Belarda/Nonno Geppo
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Numero di messaggi : 1817
Località : nei pressi di Roma
Occupazione/Hobby : recitazione, lettura, scrittura
"Chi sei" in poche parole : amo il teatro e la buona conversazione
Data d'iscrizione : 08.01.08
Re: Scuola su ruote
io credo che abbiate fatto bene a mettere queta regola.
Lula- La Fondatrice
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Numero di messaggi : 21441
30.06.68
Età : 56
Località : Roma
Occupazione/Hobby : Impiegata.Libri,cinema,sport.
"Chi sei" in poche parole : felicemente mamma....
Data d'iscrizione : 05.01.08
Re: Scuola su ruote
lua, mi trovi in perfetto accordo.
Le gite di puro svago le fanno con i genitori ... quelle scolastiche sono "Scuola su Ruote" ... e così come in aula i cellulari vanno spenti durante la "scuola su ruote" i cellulari hanno lo stesso destino.
Si parla tanto di rinnovo della scuola, di ammodernamento, degli stili di facilitazione dell'apprendimento, di metodologie sistemiche ... chi più ne ha ne inserisca ... bè eccone una interessante portare l'apprendimento fuori dall'aula, coniugare il conoscere con il vivere insieme un'esperienza itinerante, istruttiva e giocosa ...
Come tutte le attività di gruppo per garantirne l'efficacia occorre, tra le altre cose, condividere delle regole funzionali al risultato. E, a mio avviso, limitare l'uso del telefono a specifiche fasce orarie è una regola opportuna.
Mi pare che oltre al consentire una maggiore attenzione all'attività in corso (mancando lo stimolo verso una comunicazione con chi non partecipa all'attivitò), si ottenga anche un risvolto educativo sull'importanza della gestione dei tempi del fare (esiste un tempo da dedicare al lavoro di gruppo ed esiste un tempo da dedicare alla comunicazione con la famiglia) ed anche sul percorso di crescita della propria autonomia (ci sono tempi in cui faccio parte di un altro spazio che non è la mia famiglia, ed esisto e sono con altre persone) ...
Le gite di puro svago le fanno con i genitori ... quelle scolastiche sono "Scuola su Ruote" ... e così come in aula i cellulari vanno spenti durante la "scuola su ruote" i cellulari hanno lo stesso destino.
Si parla tanto di rinnovo della scuola, di ammodernamento, degli stili di facilitazione dell'apprendimento, di metodologie sistemiche ... chi più ne ha ne inserisca ... bè eccone una interessante portare l'apprendimento fuori dall'aula, coniugare il conoscere con il vivere insieme un'esperienza itinerante, istruttiva e giocosa ...
Come tutte le attività di gruppo per garantirne l'efficacia occorre, tra le altre cose, condividere delle regole funzionali al risultato. E, a mio avviso, limitare l'uso del telefono a specifiche fasce orarie è una regola opportuna.
Mi pare che oltre al consentire una maggiore attenzione all'attività in corso (mancando lo stimolo verso una comunicazione con chi non partecipa all'attivitò), si ottenga anche un risvolto educativo sull'importanza della gestione dei tempi del fare (esiste un tempo da dedicare al lavoro di gruppo ed esiste un tempo da dedicare alla comunicazione con la famiglia) ed anche sul percorso di crescita della propria autonomia (ci sono tempi in cui faccio parte di un altro spazio che non è la mia famiglia, ed esisto e sono con altre persone) ...
anni- Nonna Belarda/Nonno Geppo
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Numero di messaggi : 4677
Località : cagliari
Occupazione/Hobby : apprendere
"Chi sei" in poche parole : mi piace conoscere gli altri e condividere
Data d'iscrizione : 12.03.08
Re: Scuola su ruote
annianni ha scritto:lua, mi trovi in perfetto accordo.
Le gite di puro svago le fanno con i genitori ... quelle scolastiche sono "Scuola su Ruote" ... e così come in aula i cellulari vanno spenti durante la "scuola su ruote" i cellulari hanno lo stesso destino.
Si parla tanto di rinnovo della scuola, di ammodernamento, degli stili di facilitazione dell'apprendimento, di metodologie sistemiche ... chi più ne ha ne inserisca ... bè eccone una interessante portare l'apprendimento fuori dall'aula, coniugare il conoscere con il vivere insieme un'esperienza itinerante, istruttiva e giocosa ...
Come tutte le attività di gruppo per garantirne l'efficacia occorre, tra le altre cose, condividere delle regole funzionali al risultato. E, a mio avviso, limitare l'uso del telefono a specifiche fasce orarie è una regola opportuna.
Mi pare che oltre al consentire una maggiore attenzione all'attività in corso (mancando lo stimolo verso una comunicazione con chi non partecipa all'attivitò), si ottenga anche un risvolto educativo sull'importanza della gestione dei tempi del fare (esiste un tempo da dedicare al lavoro di gruppo ed esiste un tempo da dedicare alla comunicazione con la famiglia) ed anche sul percorso di crescita della propria autonomia (ci sono tempi in cui faccio parte di un altro spazio che non è la mia famiglia, ed esisto e sono con altre persone) ...
Del tuo interessante intervento mi pare che questo passaggio sia la parte migliore, frutto di esperienza e intelligenza.
Eh, sì, Anna, non avrei saputo descrivere meglio questa distinzione fra i tempi del fare e dell'essere...
Purtroppo sembra che spazio, tempi, gestione, percorso, non riguardino il lavoro educativo, se è vero, come è vero, che l'ansia, la tracotanza e la presunzione sembrano caratterizzare questi genitori che tanto esigono da noi, senza prendersi il disturbo di adeguarsi a regole indispensabili e funzionali al nostro lavoro.
E quanto più mi dispiace è l'atteggiamento prevenuto che "leggo" nella loro voce, tipico di chi attacca per non subire un attacco.
Attacco, appunto, non dialogo nè confronto...
Betty Boop- Nonna Belarda/Nonno Geppo
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