L'ora di religione a scuola
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L'ora di religione a scuola
Così scrive Vittorio Messori:
"Fosse per me cancellerei un vecchio relitto concordatario come l'attuale ora di religione. In una prospettiva cattolica la formazione religiosa può essere solo una catechesi e nelle scuole statali, che sono pagate da tutti, non si può e non si deve insegnare il catechismo. Lo facciano le parrocchie a spese dei fedeli... Perciò ritiriamo i professori di religione dalle scuole pubbliche e assumiamoli nelle parrocchie tassandoci noi credenti".
A voi per prima l'ardua sentenza...
Vi dirò quello che ne penso io, con una doverosa premessa: rispetto gli insegnanti di religione, che sono miei colleghi e che lavorano assiduamente e con impegno, facendo appieno il loro dovere. Fatta questa premessa, e dal mio punto d'osservazione che è la scuola appunto, dico che l'ora di religione è, strutturata come è adesso, sostanzialmente inutile. Ogni insegnamento deve essere finalizzato ad un obiettivo, giusto? Ebbene, qual'è l'obiettivo di questa "materia"? Dobbiamo rifarci all'epoca in cui, come da accordo concordatario, si voleva che la Chiesa avesse un posto nella formazione dei ragazzi? Allora questo aspetto in questo momento è anacronistico, perchè in una democrazia moderna alla occidentale non può entrare il concetto di "concedo l'ora di religione perchè la Chiesa partecipi in qualche modo al potere". Escludiamo quindi questa finalità, ma cosa resta? Indottrinare i giovanissimi alla religione cattolica? Ma non dovrebbero pensarci le parrocchie a questo? Escludiamolo pure. Resta il chiamarla con un altro nome, cioè non insegnamento della religione cattolica, ma della religione tout court. E allora dovrebbe comprendere necessariamente tutte le confessioni, senza eccezioni, comprese quelle politeiste intendo, ma mi pare che in nessuna scuola questo si faccia. So che molti alunni, visto che è facoltativa, ne sono esonerati, e passano il tempo (in certe scuole, come leggevo) a passeggiare nei corridoi, perchè nessun insegnante sostituisce il prof di religione se non in casi rari, e anche se è diffusa l'usanza della compresenza, pochi capi d'istituto assegnano delle ore (forse raramente soltanto e solo in alcune scuole) ad un'insegnante che si occupi del recupero degli alunni esonerati dall'ora di religione.
Insisto sempre molto sul valore della religione come identità di un popolo, ma questo messaggio non viene recepito, forse perchè non è così facile come si pensa. Dovrebbero trovare una sistemazione adeguata di questo insegnamento nel curricolo, perchè così messa, l'ora di religione è in molte scuole inutile, dribblata e poco "sentita".
"Fosse per me cancellerei un vecchio relitto concordatario come l'attuale ora di religione. In una prospettiva cattolica la formazione religiosa può essere solo una catechesi e nelle scuole statali, che sono pagate da tutti, non si può e non si deve insegnare il catechismo. Lo facciano le parrocchie a spese dei fedeli... Perciò ritiriamo i professori di religione dalle scuole pubbliche e assumiamoli nelle parrocchie tassandoci noi credenti".
A voi per prima l'ardua sentenza...
notteincantata ha scritto:mia mamma insegna religione alle medie, quindi anche per questo non sono assolutamente d'accordo con Messori...
è giusto che non si perdano le nostre radici... come si insegna la storia, così si deve anche insegnare la religione cattolica, che fa parte della nostra cultura!
e poi l'ora di religione è diversa dal catechismo, perchè non prepara i ragazzi ai sacramenti.. si insegnano cose diverse, più legate alla vita quotidiana, e non ai "precetti" della Chiesa!
Ninfa ha scritto:pur non essendo una cattolica praticante ed avendo un rapporto conflittuale con la Chiesa, trovo più che corretto insegnare religione nelle scuole. Anche perchè oggi non è intesa come ora di catechismo come avete già detto, ma è un'ora di approfondimento su vari argomenti, anche non prettamente religiosi.
Esiste, se non l'hanno tolta da quando ho finito la scuola (effettivamente sono passati 19 anni!!!!) l'ora alternativa, istituita credo verso la fine degli anni '80.
Qui temo si torni su un argomento abbastanza scottante oggi. La mania di integrazione degli stranieri. Ma allora mi sfugge il significato di integrazione. Non sono gli stranieri che devono integrarsi a noi? Dobbiamo NOI integrare un intero paese per non passare da razzisti?
Questo ovviamente non riguarda solo questo aspetto della realtà di oggi. Ma è abbastanza attuale.
E' vero anche che ormai i giovani sono lontani anni luce dalla Chiesa. Gli oratori non sono più il ritrovo "naturale" dei miei tempi e gli stessi genitori non hanno più l'abitudine della messa della domenica. Ma è anche vero che non ci sono più i parroci di una volta, quelli che giocavano a pallone con i ragazzi, che ti venivano a tirare le orecchie se parlavi male in strada, che vivevano con la gente, non che si rintanano nelle canoniche e sparano sermoni antidiluviani!
Anche qui non è sempre così, si vede che ci finisco contro sempre io! Ma la maggioranza propende per questo filone.
Sapete qual'è il mio ricordo dell'ora di religione alle elementari? Si entrava in classe, ci si alzava in piedi quando entrava la maestra (dandole del lei) e si recitava il Padrenostro guardando la foto del Santo Padre e la croce accanto a lui.
Siamo un Paese a prevalenza cattolica e quindi E' GIUSTISSIMO rispettare le tradizioni.
Così come in ogni Paese del mondo.
Ninfa ha scritto:piccola divagazione sull'argomento. Domenica scorsa ho fatto assistenza sanitaria alla visita pastorale del cardinal Tettamanzi nel paese vicino a me. Aspettavano circa 2000 fedeli tant'è che il servizio d'ordine era adeguato alla previsione. Beh, a parte che non c'era la folla prevista, ho nelle orecchie il commento di un bambino fuori dalla Chiesa che aspettava che uscisse il cardinale per andare via. Qualcuno gli ha chiesto se era andato ad assistere alla Messa; lui ha detto "... no sono qui x curiosità e per vedere la macchina blu... sai che non ha il bollino blu x i gas e ha l'assicurazione quasi scaduta?".
Perfino io, non praticante, ho sentito il bisogno di mettermi in fila per salutare il cardinale.
Non c'è più il sano timore di una volta. Ma non è togliendo l'ora di religione che si riportano in Chiesa i giovani.
Vi dirò quello che ne penso io, con una doverosa premessa: rispetto gli insegnanti di religione, che sono miei colleghi e che lavorano assiduamente e con impegno, facendo appieno il loro dovere. Fatta questa premessa, e dal mio punto d'osservazione che è la scuola appunto, dico che l'ora di religione è, strutturata come è adesso, sostanzialmente inutile. Ogni insegnamento deve essere finalizzato ad un obiettivo, giusto? Ebbene, qual'è l'obiettivo di questa "materia"? Dobbiamo rifarci all'epoca in cui, come da accordo concordatario, si voleva che la Chiesa avesse un posto nella formazione dei ragazzi? Allora questo aspetto in questo momento è anacronistico, perchè in una democrazia moderna alla occidentale non può entrare il concetto di "concedo l'ora di religione perchè la Chiesa partecipi in qualche modo al potere". Escludiamo quindi questa finalità, ma cosa resta? Indottrinare i giovanissimi alla religione cattolica? Ma non dovrebbero pensarci le parrocchie a questo? Escludiamolo pure. Resta il chiamarla con un altro nome, cioè non insegnamento della religione cattolica, ma della religione tout court. E allora dovrebbe comprendere necessariamente tutte le confessioni, senza eccezioni, comprese quelle politeiste intendo, ma mi pare che in nessuna scuola questo si faccia. So che molti alunni, visto che è facoltativa, ne sono esonerati, e passano il tempo (in certe scuole, come leggevo) a passeggiare nei corridoi, perchè nessun insegnante sostituisce il prof di religione se non in casi rari, e anche se è diffusa l'usanza della compresenza, pochi capi d'istituto assegnano delle ore (forse raramente soltanto e solo in alcune scuole) ad un'insegnante che si occupi del recupero degli alunni esonerati dall'ora di religione.
Insisto sempre molto sul valore della religione come identità di un popolo, ma questo messaggio non viene recepito, forse perchè non è così facile come si pensa. Dovrebbero trovare una sistemazione adeguata di questo insegnamento nel curricolo, perchè così messa, l'ora di religione è in molte scuole inutile, dribblata e poco "sentita".
Ninfa ha scritto:su questo punto sono d'accordo. così com'è mi da l'idea che non è nè carne nè pesce. Constato purtroppo che a distanza di 18 anni non è cambiato nulla.betty boop ha scritto:dal mio punto d'osservazione che è la scuola appunto, dico che l'ora di religione è, strutturata come è adesso, sostanzialmente inutile.la finalità di questa "materia" è, secondo me, uno spunto per affrontare molti discorsi socialmente utili. Mi sfugge un pezzo. Ma è "catalogata" come ora di religione cattolica (???) o ora di religione? Perchè in questo secondo caso ricordo che quando andavo alle superiori, pur mantendo il rispetto delle tradizioni cattoliche, il nostro insegnante laico affrontava spesso il discorso delle religioni degli altri paesi. E allora ha senso questa materia. Insegnare ai giovani la realtà del proprio paese e il rispetto e la conoscenza delle altre religioni. Di solito si ha paura di ciò che non si conosce e sarebbe l'occasione giusta per affrontare, per esempio, il problema del razzismo che, purtroppo, è molto attuale.betty boop ha scritto: Ogni insegnamento deve essere finalizzato ad un obiettivo, giusto? Ebbene, qual'è l'obiettivo di questa "materia"?
Dobbiamo rifarci all'epoca in cui, come da accordo concordatario, si voleva che la Chiesa avesse un posto nella formazione dei ragazzi? Allora questo aspetto in questo momento è anacronistico, perchè in una democrazia moderna alla occidentale non può entrare il concetto di "concedo l'ora di religione perchè la Chiesa partecipi in qualche modo al potere". Escludiamo quindi questa finalità, ma cosa resta? Indottrinare i giovanissimi alla religione cattolica? Ma non dovrebbero pensarci le parrocchie a questo? Escludiamolo pure. Resta il chiamarla con un altro nome, cioè non insegnamento della religione cattolica, ma della religione tout court. E allora dovrebbe comprendere necessariamente tutte le confessioni, senza eccezioni, comprese quelle politeiste intendo, ma mi pare che in nessuna scuola questo si faccia..
Io sinceramente non ricordo ore di religione prettamente cattoliche. Ti parlo delle superiori. Ai tempi delle elementari c'era ancora l'applicazione ferrea del concordato.
Sono d'accordo anch'io che la religione non deve intromettersi nella politica. Però pensiamo a come il buon papa Giovanni Paolo II è riuscito a farlo senza scatenare il Parlamento italiano o i governi di altri paesi. Non dimentichiamo che con la religione ha tirato giù, per esempio, il comunismo (politica) e il muro di Berlino (politica). Forse sapeva come parlare e affrontare il discorso. Cosa che oggi non avviene tra Chiesa e Stato.
Indottrinare i giovani è sicuramente compito della Chiesa e quindi dei parroci, ma siamo sinceri. Si trincerano dietro i precetti senza la possibilità del "ma...": è così e basta. Non credo ci siano tanti preti disposti a spiegare ai giovani le altre religioni.
E allora a chi il compito di togliere qualche sassolino dalle scarpe dei nostr giovani? L'insegnamento religioso laico può rientrare in quest'ottica.
Pensiamo ad esempio al buon vecchio preservativo. Per la Chiesa non esiste e basta. Ma non sarebbe più utile spiegare ai giovani cos'è invece che negare l'esistenza? tanto il sesso lo fanno lo stesso quindi è meglio che lo facciano bene. Qui però parliamo di scuole superiori. Elementari e medie non ci vedo nulla di male.
Si chiama ora di religione ma può essere vista con mille sfaccettature.
beh qui è ovvia la responsabilità delle scuole. Ma è un problema che c'è da sempre. anche ai "miei tempi" si era creata l'ora alternativa ma non c'erano mai insegnanti per materie "altenative". Avevano proposto psicologia, recupero materie, fai da te, lettura. Ma poi il nulla più assoluto. Vedo che le cose non sono cambiate.betty boop ha scritto:So che molti alunni, visto che è facoltativa, ne sono esonerati, e passano il tempo (in certe scuole, come leggevo) a passeggiare nei corridoi, perchè nessun insegnante sostituisce il prof di religione se non in casi rari, e anche se è diffusa l'usanza della compresenza, pochi capi d'istituto assegnano delle ore (forse raramente soltanto e solo in alcune scuole) ad un'insegnante che si occupi del recupero degli alunni esonerati dall'ora di religione.
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l'ora di religione
Forse quello che di sbagliato c'è nell'ora di religione e che si tramuta troppo spesso nell'ora di cattolicesimo, quando invece devo dire che con grande affetto ricordo quelle ore spese in classe a studiare tutte le religioni maggiori del mondo, in una età di fortissime crisi interne quella dell'adolescenza, mi ha molto aiutato capire nel resto del mondo come ci si orienta per scegliere con più forza la mia strada spirituale, che sento mia solo dopo averla messa in discussione e confrontata con altre che però rispetto senza condividere.
tecnogallura- Pischella/Pischello
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Re: L'ora di religione a scuola
interessante quanto scrivi tecnogallura, sai che abbiamo aperto proprio l'altro giorno una sezione apposita del forum sulla religione ... l'idea è proprio quella di apprendere notizie ed informazioni sulle varie religioni espresse dall'umanità
è una sezione ancora in costruzione, ma magari potresti darci uno sguardo e dare un tuo suggerimento
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Re: L'ora di religione a scuola
vado a dare uno sguardo
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Re: L'ora di religione a scuola
in realta oggi n esiste più l' ora di religione, è un ora per nn studiare , alcune maestre la rendono pesante e quindi viene ribattezzata come svago, si dovrebbe cambiare metodo di studio, trovare un metodo che coinvolga di più gli studenti, nn parlando solo della nostra religione ma allargando la curiositò verso altri pesi mod di vivere e di seguire dio, ai bambini bisogna dare uno stimolo no un ntero vangelo da studiare dopo la lezione di storia ahahaha
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