I figli e....lo studio.
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I figli e....lo studio.
:study: lCiao a tutti! Io, non l'ho detto nella presentazione, perchè ne avevo parlato nell'altro forum: ho tre figli maschi, di 13, 16, e 27 anni.Sono tutto per me. Amarli è facile e molto appagante per una mamma, crescerli, rispettando la loro personalita', i loro tempi e bisogni reali, un po' meno. Ho sempre e solo, ascoltato il mio istinto materno, e fin'ora mi è andata bene. Pero' un problema cè l'ho: la scuola, e qui mi puo' venire in aiuto la "consulente" , e insegnante Laura..... Non hanno voglia di studiare, pensano solo a giocare e divertirsi. Quando gli ricordo che devono fare i compiti, i loro occhi mi dicono .....poi molto di malavoglia lo fanno. Come posso fargli capire, che il tempo che perdono, no lo recuperano piu'. Grazie.
Liala- Pischella/Pischello
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"Chi sei" in poche parole : Solare, affettuosa, a volte malinconica.
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Re: I figli e....lo studio.
Mi sa che ho sbagliato sezione, vero? :oops:
Liala- Pischella/Pischello
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"Chi sei" in poche parole : Solare, affettuosa, a volte malinconica.
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Re: I figli e....lo studio.
Ciao Liala!
Mio figlio ha solo 5 anni, quindi il problema studio ci aspetta a partire dal prossimo settembre
Non so proprio che consigli darti, ricordo ancora troppo bene che nè io nè mio fratello abbiamo mai avuto troppa voglia di studiare...... e non c'era niente che contasse per farmi cambiare idea. oggi me ne pento e vorrei poter tornare indietro, e nonostante sia stata anche io avvertita, in quel momento non contava.
Non riuscivo a preoccuparmi del mio futuro, era una cosa troppo lontana e "astratta" per pensarci, contava solo il presente e avevo solo voglia di divertirmi....
Una cosa che ricordo molto bene è che non ero stimolata. A parte il fatto che penso di aver avuto pessimi insegnanti, non vedevo nessun vantaggio immediato ad andare bene a scuola: mio padre a malapena sapeva che scuola facevo e se ero promossa (tanto era il suo interesse per i figli), mentre mia madre borbottava se avevo brutti voti e taceva se i voti erano belli. Non avevo nessun "premio" nè materiale nè verbale se andavo bene. ad esempio ci tenevo tanto ad uscire con le amiche, ma non è che avessi un permesso in più o in meno a seconda di come andavo a scuola. quindi pensavo "chi me lo fa fare?" tanto non cambiava niente.
ora non so se questo è anche il tuo caso, ma (almeno per quello che ho vissuto io) quando ero troppo piccola (leggi adolescente idiota!) non potevo capire ancora l'importanza dello studio per il mio futuro.....
Mio figlio ha solo 5 anni, quindi il problema studio ci aspetta a partire dal prossimo settembre
Non so proprio che consigli darti, ricordo ancora troppo bene che nè io nè mio fratello abbiamo mai avuto troppa voglia di studiare...... e non c'era niente che contasse per farmi cambiare idea. oggi me ne pento e vorrei poter tornare indietro, e nonostante sia stata anche io avvertita, in quel momento non contava.
Non riuscivo a preoccuparmi del mio futuro, era una cosa troppo lontana e "astratta" per pensarci, contava solo il presente e avevo solo voglia di divertirmi....
Una cosa che ricordo molto bene è che non ero stimolata. A parte il fatto che penso di aver avuto pessimi insegnanti, non vedevo nessun vantaggio immediato ad andare bene a scuola: mio padre a malapena sapeva che scuola facevo e se ero promossa (tanto era il suo interesse per i figli), mentre mia madre borbottava se avevo brutti voti e taceva se i voti erano belli. Non avevo nessun "premio" nè materiale nè verbale se andavo bene. ad esempio ci tenevo tanto ad uscire con le amiche, ma non è che avessi un permesso in più o in meno a seconda di come andavo a scuola. quindi pensavo "chi me lo fa fare?" tanto non cambiava niente.
ora non so se questo è anche il tuo caso, ma (almeno per quello che ho vissuto io) quando ero troppo piccola (leggi adolescente idiota!) non potevo capire ancora l'importanza dello studio per il mio futuro.....
monica- Pischella/Pischello
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Data d'iscrizione : 08.01.08
Re: I figli e....lo studio.
Monica hai ragione, i ragazzi a scuola non sono sufficientemente stimolati. Cè un programma con dei tempi da rispettare, chi cè la fa bene, altrimenti e lasciato in disparte. Io ho avuto questo problema con il secondo figlio che ora è alle superiori, e cè l'ho con il piccolo che va in seconda media. Lo fanno sentire inadeguato, e ogni volta che vado a parlare con i prof, esco affranta dalla scuola, perchè, secondo loro non sono severa, ma io non voglio esserlo, perche credo che ognuno ha i suoi tempi, e pian pianino arrivano tutti. Per quanto riguarda il nostro interesse nei loro confronti, è totale. Se prendono dei bei voti, siamo felici, naturalmente per loro, ma anche noi ci rilassiamo. E mio marito compra i pasticcini. Se i voti sono brutti, ne parliamo, e salta fuori che quel prof non è generoso con i voti e altre lamentele, e vedo la faccia frustrata e delusa di mio figlio, gli dico: " non preoccupati, fai che magari ti impegni un pochino di piu'e le cose andranno meglio. Rispetto i loro tempi, ma loro non devono approfittarne, perchè ne vale del loro futuro, anche se mi rendo conto che questa è una parola adatta ai grandi. Mio figlio il grande, si è diplomato in ragioneria, io lo stimolavo a continuare, ha detto " basta mamma, sarebbe, tempo e denaro perso", io non mi persuadevo... ora ha 27 anni, ha cmq un buon lavoro, ma si sente limitato, vorrebbe andare all'universita', solo che vuole comprare casa con la sua ragazza, e allora a questo punto è un'utopia. Non è facile Monica. Io cmq continua a seguire la mia linea, di madre attenta, non necessariamente severa, non ne sono capace, lascio fare al tempo, se le qualita' ci sono, e non ho dubbi, verranno fuori a tempo debito. Conto cmq sui vostri preziosi consigli, e mi ha rasserenata l tua risposta immediata.... non sono piu' sola. Grazie per avermi dato modo di parlare di un tema che a me sta molto a cuore, la scuola, ma anche la serenita' dei miei ragazzi, e pure la mia!.
Liala- Pischella/Pischello
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"Chi sei" in poche parole : Solare, affettuosa, a volte malinconica.
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Re: I figli e....lo studio.
Il problema della motivazione allo studio è di difficile risoluzione, Liala. E' ovvio e comprensibile che molte responsabilità vengano addossate al sistema scuola e agli insegnanti, ma questo, se è vero, lo è solo in parte. I tuoi figli hanno tre età differenti e "difficili", così come è difficile anche il solo pensare che possano amare lo studio di punto in bianco.
Da quello che ho imparato, so che quando i ragazzi hanno genitori che sanno stimolare, che offrono dialogo ai loro figli, che sanno coinvolgerli, che sanno inculcare in loro un minimo di interesse per la conoscenza, allora quegli stessi ragazzi, pur con potenzialità e impegno differenti, sapranno assimilare i saperi, perchè li muoverà la curiosità, l'interesse, e anche, a volte, un pizzico di sana competizione. Vero è anche, come Monica dice, che possiamo ritrovarci figli di genitori disinteressati, ma questo credo appartenga a generazioni diverse da questa...
La responsabilità che imputo alla scuola è ascrivibile, come tante volte ho scritto, al malfunzionamento del sistema, alla presenza a volte di insegnanti anch'essi poco motivati, stanchi, ma solo in minima parte poco competenti.
Il nostro non è un mestiere facile. Proprio stamattina mi sono ritrovata in mezzo ad un ciclone, senza neppure sapere come ci sia finita. E questo perchè se un alunno "chiede aiuto", noi dobbiamo saper rispondere. Ma ti ritrovi a psicanalizzare alunno e genitori, i quali, vedendo in te un punto d'appiglio, si affidano completamente, attribuendoti una funzione che va oltre la mansione d'insegnante... E allora capisci troppo tardi di esserti cacciata in una situazione che richiederà discussioni varie.
Non so cosa consigliarti riguardo ai tuoi figli. Spesso dietro quella scarsa voglia di studio si nasconde solo "noia"...
Forse sarebbe bene ci dicessi qualcosa di più.
Da quello che ho imparato, so che quando i ragazzi hanno genitori che sanno stimolare, che offrono dialogo ai loro figli, che sanno coinvolgerli, che sanno inculcare in loro un minimo di interesse per la conoscenza, allora quegli stessi ragazzi, pur con potenzialità e impegno differenti, sapranno assimilare i saperi, perchè li muoverà la curiosità, l'interesse, e anche, a volte, un pizzico di sana competizione. Vero è anche, come Monica dice, che possiamo ritrovarci figli di genitori disinteressati, ma questo credo appartenga a generazioni diverse da questa...
La responsabilità che imputo alla scuola è ascrivibile, come tante volte ho scritto, al malfunzionamento del sistema, alla presenza a volte di insegnanti anch'essi poco motivati, stanchi, ma solo in minima parte poco competenti.
Il nostro non è un mestiere facile. Proprio stamattina mi sono ritrovata in mezzo ad un ciclone, senza neppure sapere come ci sia finita. E questo perchè se un alunno "chiede aiuto", noi dobbiamo saper rispondere. Ma ti ritrovi a psicanalizzare alunno e genitori, i quali, vedendo in te un punto d'appiglio, si affidano completamente, attribuendoti una funzione che va oltre la mansione d'insegnante... E allora capisci troppo tardi di esserti cacciata in una situazione che richiederà discussioni varie.
Non so cosa consigliarti riguardo ai tuoi figli. Spesso dietro quella scarsa voglia di studio si nasconde solo "noia"...
Forse sarebbe bene ci dicessi qualcosa di più.
Betty Boop- Nonna Belarda/Nonno Geppo
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"Chi sei" in poche parole : amo il teatro e la buona conversazione
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Re: I figli e....lo studio.
Lady Betty ha scritto:Vero è anche, come Monica dice, che possiamo ritrovarci figli di genitori disinteressati, ma questo credo appartenga a generazioni diverse da questa...
Speriamo Betty. Pensare "mio padre non mi conosce e non gli interessa conoscermi" è bruttissimo, e spero che i bambini di oggi non debbano pensarlo.
scusa liala se ho divagato ma questa cosa mi prende un po'......
monica- Pischella/Pischello
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Re: I figli e....lo studio.
ti capisco Monica, perchè è successo anche a me. Nel mio caso perchè mia madre era venuta a mancare, e mio padre andava al lavoro.Lo stimolo mi veniva dalla paura. Nel tuo caso è diverso. Perchè se un figlio porta un buon voto non ti viene il desiderio di gratificarlo, e magari premiarlo? A tua madre evidentemente la bloccava il pudore di lasciarsi andare, anche mio padre era cosi, ma era buono in fondo. Voglio invece dire a Lady Betty, che io non cè l'ho con gli insegnanti, alcuni sono bravi e motivati, altri no, come in tutti i lavori. Poi ci sono i tempi del programma da rispettare, e non tutti i ragazzini riescono a stargli dietro, Certo tu Lady Betty dici è noia, io dico, anche poca voglia di studiare. Sara' anche colpa mia, ma ti assicuro, che con la mia terza media, presa da grande alle 150 ore, do una mano al piccolo nello studio, se deve fare una ricerca, insieme cerchiamo il materiale etc. Invece le cose sono migliorate da quando il sedicenne va alle superiori. Il grande ha 27 anni, è ragioniere, e lavora gia' da da 8 anni. Io Lady Betty, non volevo attaccare ne la scuola e nemmeno gli insegnanti,volevo solo capire perchè i miei ragazzi sono poco propensi allo studio, solo questo.Vi ringrazio e vi abbraccio Monica e Lady Betty!
Liala- Pischella/Pischello
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Re: I figli e....lo studio.
Sì, sì, tranquilla, Liala. Pure se tu pensassi di imputare gran parte della responsabilità alla scuola, non mi parrebbe granchè strano. Credo sia almeno in parte abbastanza "normale", ma solo per genitori in buona fede.
Quello che vedo in molti, troppi genitori di oggi è una grande indifferenza nei confronti dei figli. Apparentemente interessati, presenti alle riunioni, in coda nei corridoi durante i ricevimenti, ma poi, a conti fatti vengono a dirti "io lo vedo studiare, il problema è di chi insegna", salvo poi scoprire (dai loro pargoli), che si ha il permesso di tenere la tv accesa in cameretta durante lo studio, che possono fare uso dell'ipod a libri aperti, che DEVONO fare mille altre cose, perchè i loro genitori "facciano salotto" e possano dire che vanno in palestra, a pianoforte, a ginnastica artistica, ecc.
Non che sia contraria a queste attività, ci mancherebbe. Ma la scuola, in primis per alunni con difficoltà, dovrebbe stare al primo posto, non all'ultimo. E questo è la prima causa del cattivo rendimento di molti studenti.
Non c'è complicità fra le parti (genitori e scuola)... se non in casi eccezionali.
Quello che vedo in molti, troppi genitori di oggi è una grande indifferenza nei confronti dei figli. Apparentemente interessati, presenti alle riunioni, in coda nei corridoi durante i ricevimenti, ma poi, a conti fatti vengono a dirti "io lo vedo studiare, il problema è di chi insegna", salvo poi scoprire (dai loro pargoli), che si ha il permesso di tenere la tv accesa in cameretta durante lo studio, che possono fare uso dell'ipod a libri aperti, che DEVONO fare mille altre cose, perchè i loro genitori "facciano salotto" e possano dire che vanno in palestra, a pianoforte, a ginnastica artistica, ecc.
Non che sia contraria a queste attività, ci mancherebbe. Ma la scuola, in primis per alunni con difficoltà, dovrebbe stare al primo posto, non all'ultimo. E questo è la prima causa del cattivo rendimento di molti studenti.
Non c'è complicità fra le parti (genitori e scuola)... se non in casi eccezionali.
Betty Boop- Nonna Belarda/Nonno Geppo
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Re: I figli e....lo studio.
Ho sempre seguito i miei figli, da sola, con un marito assente per lavoro, e con una cultura da autodidatta , perchè le 150 ore di 30 anni fa' servivano a rilasciarti un attestato, o nei casi peggiori ad alfabetizzare. Alla luce della mia esperienza in orfanotrofio, sono sempre stata attenta a come mi ponevo con i bambini, non ho mai fatto trapelare, se ero scontenta o arrabbiata, ho sempre lasciato fuori loro dalle mie beghe. Ne ho parlato con mio figlio il grande, e mi ha detto, " mamma, in fondo sono bravi ragazzini, sono solo distratti dai giochi", abbiamo cosi pensato di togliere loro la play stazion per un po'. Sono alle soglie della menopausa, e sono diventata ansiosa ed apprensiva. Forse dovrei cercarmi degli svaghi. Grazie.....................Ps. Scusa Gramigna, e Lady Betty, se vi ho fatto inorridire con i miei errori di ortografia.
Liala- Pischella/Pischello
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"Chi sei" in poche parole : Solare, affettuosa, a volte malinconica.
Data d'iscrizione : 08.01.08
Re: I figli e....lo studio.
Errori di ortografia? Tranquillissima, Liala.
Vedi, tu sollevi una questione comune a tutti i ragazzi di oggi. L'uso delle tecnologie, indiscriminato, non vissuto come premio ma come normale attività quotidiana. Quando avevo la loro età, mi ricordo che la priorità andava ai compiti, che cominciavo dalle 15. Alle medie studiavo dalle 2 alle 3 ore, e se può sembrare poco in realtà non lo era, perchè bastava fare "sempre" i compiti perchè la volta successiva ci fosse solo da ripassare e non studiare di sana pianta. Ricordo che bastava non mollare sui compiti, perchè la svogliatezza di un pomeriggio su una materia, mi costava cara la volta successiva: non poter scendere in strada a giocare (un tempo in strada si giocava...). Mi ricordo di avere giocato, e tanto. Non sono stata una bambina chiusa in casa a fare la "secchiona".
Sostituiamo alla strada la playstation: non sarebbe in termini di tempo la stessa cosa? I genitori devono stabilire regole precise, e non ho remore ad aggiungere "ferree", perchè i propri figli si abituino all'assunzione di responsabilità, ad anteporre il dovere al piacere, perchè il piacere deve esserci ma non deve essere una priorità.
Potrebbe sembrare, Liala, forse troppo tardi per i tuoi due ragazzi, ma non credo. L'autorità genitoriale può giungere anche in un momento in cui le valutazioni non sono state positive e allora si cambia rotta.
Una cosa che ti consiglio: se vuoi operare cambiamenti, prima sedetevi tutti attorno ad un tavolo, discutetene. Non imporre senza il ragionamento. I tuoi ragazzi, anche se solo in parte, devono accordarsi alle tue idee, così come a quelle del loro padre.
In bocca al lupo... Fammi sapere come si evolve la cosa!
Vedi, tu sollevi una questione comune a tutti i ragazzi di oggi. L'uso delle tecnologie, indiscriminato, non vissuto come premio ma come normale attività quotidiana. Quando avevo la loro età, mi ricordo che la priorità andava ai compiti, che cominciavo dalle 15. Alle medie studiavo dalle 2 alle 3 ore, e se può sembrare poco in realtà non lo era, perchè bastava fare "sempre" i compiti perchè la volta successiva ci fosse solo da ripassare e non studiare di sana pianta. Ricordo che bastava non mollare sui compiti, perchè la svogliatezza di un pomeriggio su una materia, mi costava cara la volta successiva: non poter scendere in strada a giocare (un tempo in strada si giocava...). Mi ricordo di avere giocato, e tanto. Non sono stata una bambina chiusa in casa a fare la "secchiona".
Sostituiamo alla strada la playstation: non sarebbe in termini di tempo la stessa cosa? I genitori devono stabilire regole precise, e non ho remore ad aggiungere "ferree", perchè i propri figli si abituino all'assunzione di responsabilità, ad anteporre il dovere al piacere, perchè il piacere deve esserci ma non deve essere una priorità.
Potrebbe sembrare, Liala, forse troppo tardi per i tuoi due ragazzi, ma non credo. L'autorità genitoriale può giungere anche in un momento in cui le valutazioni non sono state positive e allora si cambia rotta.
Una cosa che ti consiglio: se vuoi operare cambiamenti, prima sedetevi tutti attorno ad un tavolo, discutetene. Non imporre senza il ragionamento. I tuoi ragazzi, anche se solo in parte, devono accordarsi alle tue idee, così come a quelle del loro padre.
In bocca al lupo... Fammi sapere come si evolve la cosa!
Betty Boop- Nonna Belarda/Nonno Geppo
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Re: I figli e....lo studio.
Lady Betty, o mi sono espressa male, o tu hai l'indole di una " tedesca"... I miei ragazzini hanno , come la maggior parte dei giovani di oggi, poca voglia di studiare, ma hanno la media del 7 .... e sono bravi ragazzi, e pure belli.... ma che hai capito? Essere ferrei, ma che dici!!!!!!!!
Liala- Pischella/Pischello
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Re: I figli e....lo studio.
ma sei la ex Betty Boop, o sei un'altra persona???
Liala- Pischella/Pischello
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Numero di messaggi : 73
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Re: I figli e....lo studio.
Liala ha scritto:ma sei la ex Betty Boop, o sei un'altra persona???
è sempre lei Liala...Betty Boop dell'altro forum!
Lula- La Fondatrice
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30.06.68
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"Chi sei" in poche parole : felicemente mamma....
Data d'iscrizione : 05.01.08
Re: I figli e....lo studio.
Liala ha scritto::study: lCiao a tutti! Io, non l'ho detto nella presentazione, perchè ne avevo parlato nell'altro forum: ho tre figli maschi, di 13, 16, e 27 anni.Sono tutto per me. Amarli è facile e molto appagante per una mamma, crescerli, rispettando la loro personalita', i loro tempi e bisogni reali, un po' meno. Ho sempre e solo, ascoltato il mio istinto materno, e fin'ora mi è andata bene. Pero' un problema cè l'ho: la scuola, e qui mi puo' venire in aiuto la "consulente" , e insegnante Laura..... Non hanno voglia di studiare, pensano solo a giocare e divertirsi. Quando gli ricordo che devono fare i compiti, i loro occhi mi dicono .....poi molto di malavoglia lo fanno. Come posso fargli capire, che il tempo che perdono, no lo recuperano piu'. Grazie.
Tedesca? Questa proprio non l'ho capita...
Mi pare tu avessi sollevato un problema, che riporto qui sopra quotando.
Io ti ho risposto e con la massima disponibilità e credo gentilezza...
Non sei stata chiara sul rendimento dei tuoi figli. Se hanno 7 e sono gentili, educati e belli non posso che compiacermene.
Sono la ex Betty Boop, ma questo già lo sai.
Betty Boop- Nonna Belarda/Nonno Geppo
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Re: I figli e....lo studio.
Grazie Lula. E cmq grazie anche a te Lady Boop. :sunny:
Liala- Pischella/Pischello
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