Il teatro e i ragazzi introversi
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Il teatro e i ragazzi introversi
Vorrei richiamare la vostra attenzione su un aspetto del teatro che lo rende, se possibile, ancora più speciale. Ci sono ragazzi che per carattere o per vicissitudini familiari si mostrano chiusi, poco comunicativi, tendenzialmente imbronciati, mal disposti verso i propri familiari e in generale verso gli adulti, l'autorità. Quando in loro nasce anche il più piccolo interesse verso una forma di comunicazione speciale come può essere il teatro (perchè non va imposto ma desiderato), ecco che si apre dinanzi a loro una reale possibilità di uscire dall'isolamento. Il teatro, la recitazione, mette in gioco gli aspetti più profondi del nostro io, fa emergere lati nascosti e assolutamente inediti, accresce l'autostima, offre una preziosa opportunità di socializzazione sana. Mi sento di consigliarlo a chiunque pensi che i propri figli siano "chiusi", perchè ho assistito a veri miracoli della comunicazione verbale e gestuale.
Ah, Ninfa, mi fai venire in mente tanti spettacoli con i disabili, sia a scuola che fuori... A scuola abbiamo lavorato con i down e con i minorati fisici. Certo hanno fatto oggettivamente poco o niente, ma è bastato vedere il loro sguardo accendersi di felicità salendo sul palcoscenico che venivi ripagata di tutti i tuoi sforzi.
E poi, sì, il teatro è terapia. In tutti i sensi. Proprio un paio d'ore fa ho provinato due ragazze per il ruolo principale a scuola, entrambe timidissime. La parte è andata a una delle due ma non avrei voluto scontentare l'altra. Così le ho promesso di scrivere una parte solo per lei. Un adolescente timido e disorientato non deve restare all'angolo come lo sono stata io, questa è la mia missione!
Grazie, Elena, sei gentilissima. Cerco sempre di mettermi nei panni dell'altro, sono un po' pigra nell'altruismo puro, ma il mio dovere l'ho fatto sempre fino in fondo...
Marco, potessero essere tutti come il tuo amico e scoprire nel teatro un autentico riscatto! Nella mia esperienza con diversi adulti che hanno fatto o fanno teatro con me ce ne sono diversi che hanno cercato e trovato nella recitazione un modo efficace per sfuggire alla tristezza, alla depressione, ai problemi di ogni giorno, alla routine, alla noia. Molti altri, reduci da esperienze tristi, lo desiderano ardentemente e quando una prova salta sento nella loro voce autentica delusione. Ieri sera per esempio le prove sono state bellissime. Lavoro vero di gruppo, sforzo condiviso di fare meglio, sorrisi e scherzi al momento giusto e poi... la grande voglia di stare insieme. Tutti, chi più chi meno, hanno alle spalle matrimoni finiti, unioni logorate dalla routine, figli problematici o semplice voglia di mettersi in gioco, per cercarsi un angolo solo proprio, dove poter trovare o ritrovare il vero se stesso.
Sono sicura che saresti un bravo attore anche tu, peccato tu non ne abbia il tempo!
Lula ha scritto:grazie Luana hai fatto benissimo ad aprire questo topic.
io sono dell'idea che qualsiasi forma d'arte aiuti molti ragazzi che hanno difficoltà di espressione verbale ad esprimere quello che hanno dentro.
Ben venga il disegno, la musica, il teatro, tutto ciò he da loro la possibilità divertendosi di esprimersi.
Ninfa ha scritto:concordo con betty. l'arte può essere vista anche come "terapia" per chi non riesce ad esprimersi liberamente o naturalmente. Recentemente mi è capitato di assistere ad uno spettacolo teatrale organizzato da un gruppo di disabili. Credetemi, mi hanno lasciata con la bocca aperta. quest è un altro campo, è vero, ma il concetto è sempre la capacità di esprimersi con ciò che non rientra nalla "quotidianità".
Ah, Ninfa, mi fai venire in mente tanti spettacoli con i disabili, sia a scuola che fuori... A scuola abbiamo lavorato con i down e con i minorati fisici. Certo hanno fatto oggettivamente poco o niente, ma è bastato vedere il loro sguardo accendersi di felicità salendo sul palcoscenico che venivi ripagata di tutti i tuoi sforzi.
E poi, sì, il teatro è terapia. In tutti i sensi. Proprio un paio d'ore fa ho provinato due ragazze per il ruolo principale a scuola, entrambe timidissime. La parte è andata a una delle due ma non avrei voluto scontentare l'altra. Così le ho promesso di scrivere una parte solo per lei. Un adolescente timido e disorientato non deve restare all'angolo come lo sono stata io, questa è la mia missione!
Ninfa ha scritto:ti faccio i complimenti betty. davvero. sei riuscita a fare di una passione anche un servizio, consentimi il termine improprio, a favore della comunità e per il bene di molti giovani.
Grazie, Elena, sei gentilissima. Cerco sempre di mettermi nei panni dell'altro, sono un po' pigra nell'altruismo puro, ma il mio dovere l'ho fatto sempre fino in fondo...
Astrolabio_61 ha scritto:
Toccante Betty, io da ragazzo ero molto timido (una certa timidezza ce l' ho ancora) e probabilmente se qualcuno mi avesse dato lo spunto, qualcuno con idee e pensieri come i tuoi, salendo su un palco, avrei senz' altro combattuto e vinto quella timidezza con la quale non ho mai convissuto bene interiormente.
Ho conosciuto qualche anno fa un ragazzo , bé ragazzo, quasi un mio coetaneo. Proveniva da una separazione, due figli e lasciato dalla moglie che si è messa con il suo miglior amico.
Ma, Luca, così si chiama, è sempre stato di spirito vivace, allegro comunicativo e non si è mai pianto addosso.
Inizio il teatro cosi per gioco frequentando un corso di recitazione, ed è diventato come te. Realizza e mette in scena spettacoli teatrali. Purtroppo, anche volendo, non potrei, per motivi di lavoro provare un corso di recitazione, ma confesso che la tentazione di andare ce l' ho avuta.
Marco
Astrolabio_61 ha scritto:Ninfa ha scritto:ti faccio i complimenti betty. davvero. sei riuscita a fare di una passione anche un servizio, consentimi il termine improprio, a favore della comunità e per il bene di molti giovani.
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Quoto Ninfa.
Brava e complimenti [smilie=427wa.gif]
Marco
Marco, potessero essere tutti come il tuo amico e scoprire nel teatro un autentico riscatto! Nella mia esperienza con diversi adulti che hanno fatto o fanno teatro con me ce ne sono diversi che hanno cercato e trovato nella recitazione un modo efficace per sfuggire alla tristezza, alla depressione, ai problemi di ogni giorno, alla routine, alla noia. Molti altri, reduci da esperienze tristi, lo desiderano ardentemente e quando una prova salta sento nella loro voce autentica delusione. Ieri sera per esempio le prove sono state bellissime. Lavoro vero di gruppo, sforzo condiviso di fare meglio, sorrisi e scherzi al momento giusto e poi... la grande voglia di stare insieme. Tutti, chi più chi meno, hanno alle spalle matrimoni finiti, unioni logorate dalla routine, figli problematici o semplice voglia di mettersi in gioco, per cercarsi un angolo solo proprio, dove poter trovare o ritrovare il vero se stesso.
Sono sicura che saresti un bravo attore anche tu, peccato tu non ne abbia il tempo!
Betty Boop- Nonna Belarda/Nonno Geppo
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"Chi sei" in poche parole : amo il teatro e la buona conversazione
Data d'iscrizione : 08.01.08
Re: Il teatro e i ragazzi introversi
Betty Boop ha scritto:Ci sono ragazzi che per carattere o per vicissitudini familiari si mostrano chiusi, poco comunicativi, tendenzialmente imbronciati, mal disposti verso i propri familiari e in generale verso gli adulti, l'autorità.
Dalla frase che ho quotato si deduce che l'introversione è vista come una cosa negativa.
Non so se la frase che hai scritto sia una definizione di introversione o solo un esempio, però ci tengo a dire che l'introversione non è una cosa negativa in sè, anche per i pregiudizi che ci sono sull'introversione è nata la LIDI un'associazione onlus.
Quello che intendevi tu secondo me è timidezza.
Ospite- Ospite
Re: Il teatro e i ragazzi introversi
Orange ti ringrazio per l'intervento ma sarebbe carino che ti presentassi ai nostri amici del forum e ci parlassi un pò di te, grazie!
Lula- La Fondatrice
-
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30.06.68
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"Chi sei" in poche parole : felicemente mamma....
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